Poetica
Vivo l’arte come una parte distintiva della mia persona e come una scelta profonda continuamente rinnovata, quella di mettermi in discussione, sperimentare, trasformare e mescolare, come in una sintesi alchemica, tutti gli aspetti anche opposti fra loro, che la vita mi offre.
Le mie opere sono manifestazione di una ricerca interiore e pertanto intendo i materiali, i supporti, gli strumenti che uso come possibilità per comunicare in modo metaforico e/o simbolico contenuti profondamente umani ma che trovano manifestazione nella realtà esterna e naturale.
La mia ricerca artistica, ormai decennale e sviluppata in diverse realtà territoriali d’Italia, è fondata sulla relazione Uomo-Natura e si esprime attraverso la rappresentazione – in bilico tra figurazione ed astrazione – di un mondo poetico in cui i soggetti – foglie, sezioni d’albero, boschi, giardini, notturni, montagne, vulcani – assumono valenze metaforiche e simboliche caricandosi di un valore anche umano.
Tale aspetto relazionale ed estetico con gli elementi della Natura è evidente nelle opere in cui gli elementi vegetali lasciano traccia diretta mediante procedimenti analogici (impronte e frottages) divenendo evocazione di una dimensione a confine tra la realtà concreta e l’immaginazione attraverso la quale gli elementi osservati si trasformano in “porte” per cogliere dal profondo le analogie e le corrispondenze sottili che legano l’Uomo alla Natura.
In un’epoca in cui l’umanità sembrerebbe essersi alienata quasi definitivamente e in modo perverso dalla sua origine naturale, la Natura – che considero un serbatoio di inesauribili potenzialità, i cui segni e fenomeni ci parlano anche di noi – è per me come un alfabeto universale, pronto a svelarsi se ci poniamo in ascolto. Essa sollecita in me una fervida sperimentazione materica, espressiva e linguistica tale da determinare un passaggio naturale dalla pittura all’assemblaggio, dal disegno all’installazione.
La mia formazione artistica, che mi fa spaziare dalla pittura di paesaggio del sublime romantico ad alcune esperienze contemporanee quali la Land Art e la Cosmo Art, ispirata ad artisti quali Giuseppe Penone, Piero Guccione, Anselm Kiefer che hanno considerato la natura un perno della loro ricerca, ma anche a Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani e Joseph Cornell per la loro ricerca linguistica e poetica, non può fare a meno di accogliere sollecitazioni diverse che mi arrivano dal mondo filosofico, letterario e musicale.
Rintraccio il mio personale senso dell’esistenza e dell’arte in una progettualità universale e pertanto ricerco quel sentimento primordiale definito da Romain Rolland come “oceanico”, in quanto espressione della fusione tra l’Io e la Natura. In questa visione, che considero una mia personale conquista e che – da docente di discipline pittoriche – condivido con i miei studenti, ripongo la speranza di un progetto più ampio e cosmico.